Il 24 ottobre 2014 sono stato invitato, assieme agli autori Giuseppe Pasquali e Valerio Marcello Pelligra, a un incontro dal titolo “Fantasy e Grottesco”, organizzato presso l’Università di Parma. Nell’occasione, Pelligra ha trattato la tematica dello sdoganamento della violenza tra teenagers in opere distopiche, Pasquali ha analizzato la figura dello zombie e il concetto di morte nella società post-industriale e io mi sono focalizzato sulla figura del Malvagio e delle sue diverse sfaccettature. Continue reading
Alone
From childhood’s hour I have not been
As others were; I have not seen
As others saw; I could not bring
My passions from a common spring.
From the same source I have not taken
My sorrow; I could not awaken
My heart to joy at the same tone;
And all I loved, I loved alone.
Then- in my childhood, in the dawn
Of a most stormy life- was drawn
From every depth of good and ill
The mystery which binds me still:
From the torrent, or the fountain,
From the red cliff of the mountain,
From the sun that round me rolled
In its autumn tint of gold,
From the lightning in the sky
As it passed me flying by,
From the thunder and the storm,
And the cloud that took the form
(When the rest of Heaven was blue)
Of a demon in my view.
Edgar Allan Poe
La Statua
Un breve racconto dark romantic scritto lo scorso anno (30 dicembre 2013) per la mia ragazza, Myriam.
Oltre alla motivazione sentimentale, dal punto di vista squisitamente narrativo è un esperimento che mi auguro possa piacere. Elisa Braglia, che ringrazio, ha realizzato l’illustrazione appostitamente per questo racconto.
Uscirai da questo marmo, ti tirerò fuori da questo sarcofago. Somiglia a uno spoglio ovale, è vero; ma sarà il tuo viso, e sarà esattamente come quello d’un tempo.
Colpo dopo colpo, la tua bellezza riaffiorerà dalla pietra.
Martello e scalpello sgrossano, raspe e lime affinano. Ruvide le scaglie, secca la polvere tra le dita mentre la spazzo dal tuo viso e dalle tue fragili spalle. Sento la gola secca, la bocca impastata, ma riposare, dissetarsi? No, non ora. Non v’è motivo, e non v’è tempo. Continue reading
Frank Belknap Long
The Genius of Mr. Long is a spontaneous and self-expressive one.
H. P. Lovecraft
Riguardo al mondo del fantastico e dell’orrore, è un fatto accertato che H. P. Lovecraft ha segnato il novecento così come Edgar Allan Poe l’ottocento, ma in che modo un autore lascia il segno? Sicuramente nei suoi lettori, certo, ma trovo che l’importanza di un artista in generale, e di un autore in particolare, sia da ricercare soprattutto nell’influenza che ha avuto su scrittori suoi contemporanei e in quelli che sono venuti dopo di lui, troppo spesso dimenticati o relegati al ruolo di bravi imitatori. Nomea molto poco lusinghiera per persone ammirate dallo stesso Lovecraft, e tra questi illustri semisconosciuti, uno dei miei preferiti è senz’altro Frank Belknap Long. Continue reading
La Chute de la Maison Usher, Jean Epstein (1928)
Iniziare un blog come questo parlando di qualcosa legato agli Usher mi sembrava doveroso. Dal racconto di Poe sono state tratte svariate opere cinematografiche e l’adattamento più conosciuto resta quello del 1960 con Vincent Price, ma mi riservo di parlarne in futuro. Certo mi rendo conto che il cinema muto sia un argomento ostico e, forse, il peggiore con cui cominciare, eppure voglio partire proprio da questo capolavoro dell’espressionismo francese, di cui peraltro ho usato alcuni fotogrammi nell’articolo di presentazione del blog. Avrei potuto iniziare da qualcosa di meno impegnativo… ma in queste cose non amo i compromessi. Continue reading
Tra le Rovine
Sentivo attorno a me una freddezza, uno scoramento, una nausea, un’invincibile stanchezza di pensiero che nessun pungolo dell’immaginazione avrebbe saputo affinare ed esaltare in alcunché di sublime. Che cos’era, mi soffermai a riflettere, che cos’era che tanto mi immalinconiva nella contemplazione della Casa degli Usher?
Edgar Allan Poe, La Rovina della Casa degli Usher, 1839
Nebbia perenne, alberi rinsecchiti e contorti, una profonda crepa nel muro della villa facevano da contraltare alla scricchiolante salute degli ultimi Usher che l’abitavano. Col tempo, il vorace acquitrino seppellì la cadente dimora nel fango assieme agli ultimi discendenti della famiglia, un tempo grande e florida. Così la casa seguì la sorte dei suoi signori oppure, viceversa, furono i signori a seguire la casa nella sorte inevitabile. Continue reading
Linda e il Corvo
Questo è un racconto breve di qualche anno fa, pubblicato su writersdream.org l'8 marzo 2012. È una sorta di dark romantic nato quasi per caso, ma a cui sono piuttosto legato.
Linda s’alzò presto quel mattino, più presto del solito. Un amore lontano l’attendeva nel luogo dove si conobbero, e benché sapesse che l’avrebbe aspettata senza fiatare, non volle farlo aspettare.
«Vieni a trovarmi ogni tanto. Se troverò il modo, farò lo stesso con te», le disse anni prima, quand’era ormai certo che avrebbero dovuto separarsi presto. Continue reading
Donna e Scarlatta
Ho scritto questo breve racconto nel febbraio del 2011, basandomi sull'episodio della Grande Meretrice, altresì detta Babalon o Lady di Babilonia, citata nell'apocalisse di Giovanni (17:1-17:6). L'intenzione era quella di ribaltare l'episodio biblico aggiungendo qualche visione Crowleyana. Il registro è volutamente solenne.
Ella giungerà cavalcando il drago a sette teste e dieci corna, fiera del suo potere e del suo sesso. Brillerà come le stelle dai suoi ori e dai suoi preziosi, e una coppa dorata reggerà con sensuale eleganza, sì che ognuno vorrà poggiarvi le labbra. Continue reading